Criochirurgia dei tumori del rene

Anatomia del rene

La criochirurgia dei tumori del rene è una tecnica che sfrutta le proprietà ablative del freddo e consente di distruggere in maniera selettiva e completa aree tumorali di diversa forma ed estensione.

Negli ultimi 20 anni è aumentata in modo esponenziale la diagnosi, quasi sempre incidentale, di neoplasie renali di piccole dimensioni, cioè con diametro massimo di 5 cm. Questo è stato possibile soprattutto grazie all’introduzione dell’ecografia come strumento diagnostico di routine. La terapia chirurgica di questi tumori si attua con un intervento, la tumorectomia renale, che necessita di elevata esperienza ed è gravato da una serie di possibili complicanze che, a volte, possono rivelarsi molto serie.

La criochirurgia è in grado di trattare questo tipo di tumori con un intervento che viene eseguito sotto guida della TAC in anestesia locale e prevede solo due giorni di degenza ospedaliera. Gli studi scientifici internazionali hanno dimostrato come la crioablazione dei tumori del rene sia equivalente in termini di risultati oncologici alla chirurgia tradizionale e robotica ma con una percentuale di complicanze nettamente inferiori.

Come si svolge l’intervento di criochirurgia renale?

I tumori renali di dimensioni fino a 4 cm sono soggette a trattamento chirurgico detto “nephron-sparing”, ovvero esclusiva ablazione della massa tumorale evitando l’asportazione dell’organo per intero.

Questa tipologia di interventi sfrutta una nuova tecnica che consiste nell’inserire un ago-sonda attraverso la pelle e da lì fin dentro la neoplasia. Il gas Argon, presente nell’ago, consente di creare una sorta di “palla di ghiaccio” all’interno del tumore e di distruggere le cellule neoplastiche. Nel procedimento il chirurgo è guidato dalla TAC; il trattamento viene eseguito con il paziente sottoposto a blanda sedazione (e non ad anestesia totale, come avviene per l’intervento chirurgico).

La durata del ricovero

La durata media è di due giorni. I pazienti sono dimessi con il catetere vescicale; la maggior parte è in grado di muoversi e di riprendere una dieta regolare. Gli antibiotici e gli antidolorifici sono prescritti per una settimana. Il catetere viene rimosso 15-20 giorni dopo la procedura.

La mia esperienza

Presso l’U.O. degli Ospedali Riuniti di Foggia, dove opero, ho eseguito ad oggi circa 30 interventi per tumore renale con crioablazione. I risultati risultano assolutamente soddisfacenti con nessuna complicanza maggiore, e ad oggi nessuna recidiva del tumore.